Salute, Covid: è tornato (in tutta Italia) l’obbligo della mascherina per entrare in ospedale

L'incubo mascherine sembrava finito da un pezzo, eppure è di queste ore la decisione di far indossare la mascherina per poter entrare in ospedale

Con l’arrivo dell’inverno e l’aumento dei virus respiratori, le autorità sanitarie hanno deciso di reintrodurre l’obbligo di indossare la mascherina negli ospedali in diverse regioni italiane. Questa scelta, motivata dall’innalzamento dei contagi, si applica a utenti, visitatori e caregiver, e viene adottata in particolare nei reparti più vulnerabili. La situazione attuale è in linea con quanto indicato nell’ultima circolare riguardante il Covid, che consente ai direttori sanitari di decidere in merito all’uso dei dispositivi di protezione personale.

Misure di protezione, mascherine

Mentre alcune strutture sanitarie reintroducono misure di protezione per far fronte all’aumento dei contagi, il dibattito sull’adeguatezza di tali misure continua, con posizioni diverse tra esperti e dirigenti sanitari

Uno degli ospedali che ha già adottato questa misura è quello di Brescia, dove il rialzo dei casi ha spinto a ripristinare l’obbligo di mascherine Ffp2. Non è un caso isolato: altre regioni, come la Campania, hanno fornito indicazioni simili. L’attenzione non si concentra solo sull’aspetto epidemiologico, ma anche sulla responsabilizzazione dei cittadini nel mantenere comportamenti adeguati per prevenire la diffusione del virus.

Il Contesto Normativo

Il primo luglio 2024 era stato abolito l’ultimo obbligo anti-Covid, riguardante l’uso delle mascherine nei reparti con pazienti fragili. Tuttavia, la circolare del Ministero della Salute ha aperto la porta a misure di discrezionalità da parte dei direttori sanitari, che possono valutare la necessità di adottare misure di protezione a seconda della diffusione dei virus e delle caratteristiche delle diverse aree dell’ospedale. Questo approccio mira a prevenire potenziali problematiche in contesti considerati a rischio.

Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, ha sottolineato l’importanza di proteggere i soggetti fragili, sostenendo che è giusto reintrodurre misure di precauzione, come l’uso delle mascherine e l’igiene delle mani. Ha anche evidenziato l’attuale circolazione di virus respiratori e i primi casi di influenza, confermando che le misure dovrebbero estendersi anche ai reparti di geriatria.

D’altro canto, Matteo Bassetti, direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha espresso critiche nei confronti del ripristino delle misure anti-Covid, ritenendole eccessive. Egli ha sottolineato che gli ospedali non devono rimanere vincolati a regole obsolete e ha denunciato la presenza di regole risalenti al 2020, come i tamponi per i visitatori.

Considerazioni sui Pazienti Fragili

Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, ha parlato della necessità di convivere con il Covid, riconoscendo che ci saranno fasi di incremento e diminuzione dei contagi. Ha affermato che è giusto che i direttori sanitari decidano misure di protezione basate sull’andamento delle infezioni, specialmente per proteggere i pazienti fragili. Pregliasco ha anche fatto notare che, sebbene il Covid sia generalmente un’infezione gestibile, le persone anziane e vulnerabili continuano a rappresentare un gruppo a rischio significativo.

Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia Clinica dell’Ospedale Sacco di Milano, ha affermato che non ci sono allarmi specifici nei nosocomi, anche se è normale vedere un incremento dei tamponi positivi. Ha insistito sull’importanza di misure igieniche come l’uso di gel e mascherine, specialmente nei reparti con pazienti fragili, ritenendole pratiche standard e necessarie per mantenere un adeguato livello di igiene ospedaliera.

Ugo Bellini

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