Durante il mese di settembre, il vortice polare ha mostrato un’anomalia insolita, risultando sorprendentemente debole e registrando valori storicamente bassi, come confermato dall’oscillazione artica (AO) negativa.
Attualmente, le dinamiche atmosferiche nell’emisfero settentrionale sono influenzate da una fase negativa dell’oscillazione artica. Questo fenomeno è dovuto a anomalie di pressione e altezza geopotenziale elevate nella regione artica. Tuttavia, nei prossimi giorni è previsto un passaggio verso una fase positiva dell’AO, in concomitanza con un aumento di queste anomalie. Parallelamente, l’oscillazione nordatlantica (NAO) è attualmente negativa, caratterizzata da forti anomalie di pressione geopotenziale positive sulla Groenlandia, una condizione che potrebbe perdurare per almeno le prossime due settimane. Questo schema genera un blocco atmosferico sull’Atlantico settentrionale, con effetti significativi sul clima delle aree circostanti.

Previsioni inverno 2025
Impatti sul Clima Europeo e Nordamericano
Le anomalie di altezza geopotenziale sulla Groenlandia potrebbero intensificare le anomalie negative sull’Europa occidentale, portando a temperature al di sotto della media stagionale in gran parte dell’Europa settentrionale e occidentale, comprese le Isole Britanniche. Al contrario, nell’Europa sud-orientale si prevede un innalzamento delle temperature, grazie all’afflusso di correnti d’aria calda provenienti da sud-ovest.
Negli Stati Uniti e in Canada, una zona di bassa pressione situata nel Golfo dell’Alaska sta mantenendo condizioni climatiche più miti. Tuttavia, la debolezza del vortice polare riscontrata in questo periodo dell’anno è insolita, suggerendo la possibilità di un arrivo anticipato dell’inverno, anche se non è chiaro quanto durerà tale condizione.
Nonostante la debolezza attuale del vortice polare, non si sono ancora manifestati effetti significativi sul clima. Tuttavia, se le attuali dinamiche atmosferiche persistessero, si potrebbe assistere a un vortice polare debole anche durante l’inverno, il che potrebbe avere impatti notevoli sulle condizioni meteorologiche. Un fattore influente su queste anomalie potrebbe essere l’eruzione vulcanica dell’Hunga Tonga, che ha immesso grandi quantità di vapore acqueo nella stratosfera. Questo vapore, essendo un gas serra, provoca un riscaldamento durante l’estate ma potrebbe contribuire al raffreddamento atmosferico in inverno.
Riscaldamento Stratosferico e Incertezze Future
L’attuale riscaldamento stratosferico sull’Artico, sebbene raro a settembre, ricorda il fenomeno del riscaldamento stratosferico improvviso (SSW), che di solito si verifica più tardi nella stagione. Se dovesse manifestarsi, potrebbe comportare un notevole raffreddamento in alcune aree dell’emisfero settentrionale, come la Siberia e l’Europa settentrionale, influenzando anche l’est del Nord America.
Non è certo se questo riscaldamento causerà una propagazione delle anomalie verso il basso. Se si verificasse, potrebbe aumentare le nevicate in Siberia, un indicatore cruciale per le previsioni invernali. Attualmente, la Siberia sta registrando nevicate superiori alla media, e l’andamento meteorologico nei prossimi mesi di ottobre e novembre sarà decisivo per le proiezioni stagionali.
Sebbene al momento si osservi una debolezza del vortice polare, è improbabile che questa condizione persista per tutto l’inverno. È più probabile che il vortice torni a rafforzarsi, ma la situazione rimane instabile e difficile da prevedere. Le attuali dinamiche atmosferiche possono avere un impatto significativo sul clima nei prossimi mesi, rendendo le previsioni meteorologiche particolarmente incerte.
Intanto in Canada e negli USA è già inverno
Una nuova ondata di freddo sta per investire il Nord America, portando con sé un anticipato assaggio dell’inverno. Da questa settimana, le condizioni meteorologiche stanno cambiando, con la possibilità di nevicate che potrebbero interessare anche le aree a bassa quota. Le previsioni indicano che la neve potrebbe scendere fino a quote molto basse, inclusi i territori prossimi al livello del mare.
Le regioni maggiormente interessate da questo fenomeno si trovano lungo il confine tra gli Stati Uniti orientali e il Canada, in particolare nella zona dei Grandi Laghi. Questi stati, tradizionalmente esposti a condizioni invernali severe, potrebbero vedersi coperti da un manto bianco nei prossimi giorni, rendendo il paesaggio invernale caratteristico di questa stagione.
Questa situazione climatica non solo segna l’arrivo della neve, ma potrebbe anche influenzare le temperature e le condizioni di viaggio nelle aree colpite. Gli abitanti e i viaggiatori devono prestare attenzione agli aggiornamenti meteorologici, poiché le condizioni stradali potrebbero deteriorarsi rapidamente con l’arrivo delle precipitazioni nevose. Con l’arrivo di questo primo freddo, la comunità è invitata a prepararsi adeguatamente per affrontare le sfide che l’inverno porta con sé.