Nonostante l’autunno sia alle porte, l’estate sembra non voler cedere il passo. Un imponente sistema di alta pressione di origine subtropicale, proveniente dal Nord Africa, sta per consolidarsi sul Mediterraneo, portando con sé condizioni di stabilità atmosferica e un marcato aumento delle temperature. Questa configurazione, nota come anticiclone africano, trascinerà aria torrida verso l’Italia, trasformando le giornate di settembre in un’estensione della piena stagione estiva. Le previsioni basate sui modelli meteorologici ECMWF e GFS indicano che il fenomeno prenderà forza a partire da metà settimana, con effetti che si protrarranno fino al 21 settembre, giorno dell’equinozio d’autunno.

L’inizio dell’autunno meteorologico potrebbe slittare a ottobre, con alternanze tra fasi stabili e perturbate
La dinamica atmosferica alla base del caldo
Per spiegare questa ondata di calore, è necessario osservare il quadro sinottico su scala europea. Un vasto anticiclone subtropicale, che si estende dal deserto del Sahara al Mediterraneo, impedisce l’arrivo di fronti perturbati dall’Atlantico, favorendo la discesa di aria calda e secca. Questo sistema, spesso chiamato “cupola di calore”, genera un riscaldamento adiabatico comprimendo l’aria verso il suolo e bloccando la formazione di nubi o piogge. In Italia, il fenomeno sarà particolarmente intenso tra il 18 e il 21 settembre, con valori di geopotenziale a 500 hPa eccezionalmente alti per il periodo, superando persino quelli tipici di luglio. Secondo esperti come il colonnello Mario Giuliacci, l’anticiclone è alimentato da correnti sahariane che innalzano le temperature a 850 hPa fino a +25°C, creando un’anomalia di 5-8°C rispetto alle medie stagionali. Questo è favorito da un vortice polare indebolito e da una fase positiva dell’indice NAO, che spinge l’alta pressione verso latitudini settentrionali.
Prima dell’arrivo del grande caldo, l’Italia sperimenterà un episodio di instabilità tra il 16 e il 17 settembre, dovuto al passaggio di una debole perturbazione atlantica, la quinta del mese, che attraverserà l’Europa centrale. Questo sistema lambirà il Nord-Est, portando qualche rovescio o temporale pomeridiano sulle Alpi e le Prealpi venete. Sul versante adriatico si prevedono nubi sparse e un leggero calo delle temperature di 2-3°C, con massime comprese tra 25-28°C al Nord e 28-30°C al Centro-Sud. Nelle regioni meridionali e nelle isole, invece, prevarrà il bel tempo, con temperature già in graduale aumento fino a 30-32°C in aree come Sicilia e Puglia. Questa fase transitoria, accompagnata da venti deboli da sud-est, non intaccherà la tendenza al riscaldamento, ma fungerà da anticamera al dominio anticiclonico.
Stabilità e temperature record dal 18 al 21 settembre
A partire dal 18 settembre, l’anticiclone africano prenderà pieno controllo della Penisola, garantendo cieli limpidi o al più velati da Nord a Sud. Le temperature schizzeranno verso l’alto, con valori massimi superiori ai 30°C ovunque e picchi di 35°C o più nelle zone più colpite. Al Sud, in particolare in Puglia meridionale, Basilicata interna, Calabria ionica e Sicilia orientale, si registreranno temperature tra 33 e 36°C, mentre in Sardegna e nelle aree interne del Centro, come Umbria e Marche, si toccheranno i 32-34°C. Anche al Nord, in Pianura Padana e nelle vallate alpine, si raggiungeranno i 30°C, con un’afa che renderà l’atmosfera pesante. Le minime notturne, superiori ai 20°C nelle città e lungo le coste, limiteranno il sollievo serale, rendendo le notti tropicali. Questa fase di caldo estivo culminerà nel fine settimana del 20-21 settembre, ultimo giorno dell’estate astronomica, con condizioni che ricorderanno il cuore di luglio. Le proiezioni suggeriscono che il fenomeno durerà almeno 4-5 giorni, con possibilità di estensione oltre l’equinozio se l’anticiclone manterrà la sua forza.
L’impatto del calore varierà a seconda delle regioni, riflettendo le differenze geografiche e climatiche italiane. Al Nord, nonostante la stabilità, le zone montane potrebbero registrare qualche nube residua e un lieve calo delle temperature notturne, con massime di 28-30°C in Lombardia e Veneto; l’afa nelle città come Milano e Torino, però, accentuerà il disagio termico. Il Centro sarà il cuore della fiammata, con temperature oltre i 32°C in Toscana, Lazio e Abruzzo, aggravate dall’umidità dovuta a mari ancora caldi (24-25°C). Al Sud e nelle isole, il caldo sarà più estremo, con temperature percepite fino a 38-40°C per l’effetto combinato di afa e calore secco, con rischi per agricoltura e turismo. In Sicilia e Sardegna, le escursioni termiche diurne raggiungeranno i 15°C, ma le minime rimarranno sopra i 22°C. Questa variabilità è dovuta alla maggiore intensità della subsidenza anticiclonica al Sud.