Secondo le elaborazioni del centro europeo ECMWF, dal 13 settembre 2025 si assisterà a un ritorno marcato della fase positiva dell’Oscillazione del Nord Atlantico, nota come NAO+. Questa configurazione atmosferica ha un peso determinante sulle dinamiche meteorologiche delle medie latitudini e influenzerà in modo diretto l’Europa e l’Italia. La sua presenza potrebbe garantire giornate più stabili e calde, con caratteristiche che ricordano ancora l’estate piuttosto che l’avvio della stagione autunnale.

Le conseguenze principali del ritorno della NAO+ per l’Italia saranno un prolungamento del clima estivo, con caldo anomalo, scarse piogge e stabilità anticiclonica soprattutto al Centro-Sud. Questa situazione, sostenuta anche dalla neutralità dell’ENSO, potrà aggravare siccità, incendi e problemi agricoli, mentre al Nord non si escludono temporali isolati, senza però variazioni significative del quadro generale
Cos’è la NAO e quali implicazioni ha
La North Atlantic Oscillation è un indice che descrive la differenza di pressione tra due aree chiave: l’alta pressione delle Azzorre e la depressione d’Islanda. Quando questo scarto aumenta, come accade nelle fasi positive, il flusso della corrente a getto polare si intensifica e scorre con maggiore energia dall’America settentrionale verso il Vecchio Continente. Questo assetto atmosferico spinge le perturbazioni a latitudini più alte e rafforza le figure anticicloniche sul Mediterraneo, riducendo di conseguenza le piogge sulle nostre regioni.
Temperature elevate e deficit idrico in Italia
Le simulazioni climatiche mostrano che settembre 2025 sarà caratterizzato da un’anomalia positiva delle temperature, stimata attorno ai +2°C rispetto alle medie storiche. In particolare, nel Meridione, zone come Sicilia e Puglia potranno registrare valori massimi di 36-37°C nelle aree interne, accentuando la carenza di risorse idriche e incrementando il pericolo di incendi. Sul versante ionico le piogge saranno scarse o quasi assenti, mentre il Nord rimarrà l’area più vulnerabile a locali episodi temporaleschi dovuti a infiltrazioni più umide di origine atlantica.
L’influenza delle onde planetarie
Un elemento chiave per spiegare la durata delle alte pressioni è rappresentato dalle onde di Rossby, ossia ampie ondulazioni che plasmano la disposizione dei sistemi di alta e bassa pressione. In situazioni di NAO+ queste onde tendono a rinforzarsi, creando talvolta condizioni di blocco atmosferico. Per metà settembre i calcoli del modello ECMWF evidenziano un trasferimento ridotto di energia verso tali onde, con un flusso atlantico più lineare e regolare. Questo quadro favorisce la persistenza di campi anticiclonici sul Mediterraneo e rende meno probabili cambiamenti improvvisi del tempo.
Il ritorno della fase positiva della NAO non è un episodio isolato, ma si inserisce in uno scenario planetario caratterizzato da ENSO in stato neutrale (El Niño-Southern Oscillation). Le probabilità di mantenimento di questa condizione superano il 50% almeno fino a ottobre. In tale contesto, l’Europa meridionale, e quindi l’Italia, risultano più esposte a periodi asciutti e caldi. La combinazione fra teleconnessioni e andamento della corrente a getto rafforza l’idea di un autunno con meno piogge e temperature sopra la media.
Prospettive e possibili conseguenze
Il 2025 si sta già distinguendo per una lunga sequenza di ondate di calore e stagioni estive prolungate. Se la fase NAO+ continuerà anche a fine settembre, sarà probabile un consolidamento dell’anticiclone africano sul Mediterraneo, con clima secco e temperature elevate fino a ottobre. Le ripercussioni potrebbero essere notevoli: riduzione delle risorse idriche, difficoltà per l’agricoltura e incremento degli incendi boschivi soprattutto nel Mezzogiorno. Secondo le previsioni stagionali, l’autunno potrebbe quindi risultare più caldo e arido del normale.















