Un violento sistema temporalesco ha colpito il Centro-Nord Italia a partire dalla tarda serata di giovedì 28 agosto 2025, generando gravi disagi e danni significativi. Le regioni più coinvolte – Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e Liguria – hanno visto i Vigili del Fuoco impegnati in oltre 1.300 operazioni di soccorso per gestire allagamenti, smottamenti, alberi sradicati e blackout elettrici. Venti furiosi fino a 140 km/h, piogge intense e fenomeni estremi come i downburst hanno compromesso infrastrutture e messo a rischio la sicurezza delle comunità. Di seguito, un resoconto dettagliato per regione, basato esclusivamente sulle informazioni fornite.

La Protezione Civile continua a vigilare sui livelli dei fiumi, con particolare attenzione al Seveso in Lombardia e ai corsi d’acqua minori in Piemonte e Liguria. Il 29 agosto, l’allerta arancione è stata confermata per Lombardia, Toscana, Lazio e Molise, con un’allerta gialla in altre 12 regioni. I danni complessivi sono ancora in fase di valutazione, ma i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile lavorano incessantemente per garantire sicurezza e ripristinare la normalità
La Lombardia è stata la regione più duramente colpita, con 520 interventi effettuati dai Vigili del Fuoco, concentrati principalmente nelle province di Monza Brianza, Pavia e Varese. Le piogge torrenziali hanno trasformato strade in fiumi di fango, rendendo impraticabili molti tratti. A Milano, le autorità locali hanno chiuso i parchi pubblici e raccomandato di evitare aree verdi e sottopassi, specialmente lungo i corsi del Seveso e del Lambro, a rischio esondazione. Secondo l’assessore Marco Granelli, alcune zone della città hanno registrato 30-40 mm di pioggia in poche ore, con picchi di 100 mm altrove. Nel Pavese, oltre 100 richieste di aiuto sono state gestite, mentre a Lentate sul Seveso l’esondazione del fiume Seveso ha costretto 15 residenti a lasciare le loro abitazioni invase dall’acqua. Anche Como, Bergamo e Cremona hanno riportato numerosi interventi per allagamenti e caduta di alberi.
In Piemonte, i Vigili del Fuoco hanno effettuato 260 operazioni, con Novara, Alessandria e Verbania Cusio Ossola come principali aree di intervento. Le intense precipitazioni hanno provocato smottamenti e frane, con situazioni critiche nell’Alessandrino, dove 11 interventi si sono focalizzati sulla rimozione di alberi caduti e sulla messa in sicurezza di strutture pericolanti. Circa 2.000 utenze sono rimaste senza elettricità, complicando ulteriormente la situazione. La Protezione Civile ha emesso un’allerta arancione per rischio idrogeologico, con particolare attenzione alle aree montane e collinari, a rischio di colate di fango. A Bormio, la statale 38 “dello Stelvio” è stata chiusa per pericolo frane, mentre nel Verbano-Cusio-Ossola la viabilità è stata ostacolata da detriti e vegetazione abbattuta.
Il Veneto ha registrato 110 interventi, con Treviso, Padova e Venezia come epicentri dell’emergenza. Nel Trevigiano, 65 operazioni hanno riguardato allagamenti e alberi sradicati, con i comuni di Treviso e Villorba tra i più colpiti. A Padova, i Colli Euganei sono stati sommersi da piogge abbondanti, mentre a Vicenza uno smottamento a Monteviale ha minacciato alcune case, senza causare feriti. Un acquazzone ha interrotto la Mostra del Cinema di Venezia, sorprendendo i partecipanti al Lido. La Protezione Civile ha descritto la situazione a Venezia come “allarmante”, consigliando di limitare gli spostamenti e controllare i locali al piano terra. Nel Padovano, i comuni di Villafranca Padovana, Mestrino, Limena e Vigonza hanno richiesto interventi per sottopassi allagati e problemi alla circolazione.
In Toscana, i Vigili del Fuoco hanno svolto oltre 300 interventi in 24 ore, con la costa centro-settentrionale – Livorno, Versilia e Massa – come area più critica. Venti fino a 100 km/h, causati da un fenomeno di downburst, hanno devastato stabilimenti balneari in Versilia, distruggendo tende e attrezzature. A Massa, due auto sono rimaste intrappolate in un sottopasso inondato in via Oliveti, mentre a Carrara 51 mm di pioggia in un’ora hanno peggiorato le inondazioni a Marina di Carrara e Avenza. Nelle province di Pisa e Pistoia, numerosi alberi caduti hanno ostruito le strade. A Grosseto, i soccorsi hanno rimosso un pino caduto su un veicolo a Principina a Mare e un grande albero in via Mercurio. La regione ha registrato 109.000 fulmini in 12 ore, con incendi di quadri elettrici lungo la costa. La Protezione Civile ha monitorato incessantemente la situazione, ancora definita critica.
In Liguria, i Vigili del Fuoco hanno completato oltre 150 interventi, con la provincia della Spezia come zona più colpita. Raffiche di vento fino a 111 km/h in città e 144,7 km/h ai Casoni di Suvero hanno abbattuto alberi e danneggiato tetti. Ad Albenga, mareggiate hanno invaso stabilimenti balneari, mentre a Riccò del Golfo alberi caduti hanno danneggiato un parco giochi comunale. Interventi sono stati effettuati a Porto Venere, Riomaggiore e Ameglia, dove i tecnici hanno rimosso detriti dal Ponte della Colombiera sul Magra. In Lunigiana, tra Fosdinovo e Fivizzano, blackout e caduta di alberi hanno interrotto le linee elettriche. L’allerta arancione è rimasta in vigore fino al pomeriggio del 29 agosto, con esondazioni di corsi d’acqua come il rio Carenda ad Albenga.
Sebbene il Centro-Nord sia stato il fulcro della crisi, Roma e provincia hanno registrato circa 40 interventi per rami pericolanti e allagamenti, concentrati nel quadrante sud-est e sulla costa tra Fregene e Ostia. Un temporale notturno, iniziato dopo le 3, ha provocato caduta di rami e rallentamenti al traffico. Anche Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno riportato interventi per allagamenti e alberi caduti, con un’allerta gialla in Friuli, dove sono caduti fino a 70 mm di pioggia accompagnati da venti a 100 km/h.