Nella notte del 12 agosto 2025, le Dolomiti sono state testimoni di un evento celeste di rara bellezza: la congiunzione tra Venere e Giove, i due pianeti più splendenti del cielo notturno dopo la Luna. Questo spettacolare allineamento, visibile senza strumenti, è stato immortalato dall’astrofotografa italiana Alessandra Masi, le cui immagini hanno più volte ricevuto riconoscimenti dalla NASA come foto del giorno. Con le cime del Cadore come sfondo, lo scatto di Masi ha trasformato un fenomeno astronomico in un’opera che unisce la meraviglia del cosmo alla grandiosità della natura terrestre.

L’immagine di Alessandra Masi rappresenta non solo un capolavoro astrofotografico, ma un invito a riflettere sulla connessione tra il nostro pianeta e il cosmo, celebrando un momento di rara armonia celeste
Un fenomeno astronomico raro, incorniciato dalle montagne
Alle 03:50, quando Venere e Giove sono sorti dietro il Monte Brentoni, nel cuore delle Dolomiti orientali, il cielo si è illuminato di una luce straordinaria. “I due pianeti sembravano due lanterne sospese sopra il profilo delle montagne”, ha raccontato Masi. La congiunzione, visibile a occhio nudo, ha incantato osservatori e appassionati in tutta Italia, grazie alla sua accessibilità e al fascino unico del paesaggio dolomitico. L’evento ha rappresentato un momento di perfetta armonia tra la dinamica celeste e la bellezza terrestre, catturato con maestria dalla fotografa.
Nonostante la loro apparente vicinanza nel cielo, Venere e Giove si trovavano a distanze enormemente diverse dalla Terra. Venere, a circa 0,7 unità astronomiche (circa 105 milioni di chilometri), brillava intensamente grazie alla sua atmosfera densa che riflette la luce solare. Giove, distante oltre 5,6 unità astronomiche (circa 840 milioni di chilometri), risplendeva per la sua vasta superficie nuvolosa. “L’effetto di prossimità è un’illusione ottica, dovuta all’allineamento delle loro orbite rispetto alla nostra prospettiva terrestre”, spiega Masi. Questi incontri ravvicinati, pur non essendo eccezionalmente rari, acquistano un fascino unico quando si verificano in contesti naturali come le Dolomiti.
La luminosità di Venere e Giove
Venere e Giove sono tra i corpi celesti più brillanti visibili dalla Terra. Venere, nota come “stella del mattino” o “stella della sera” a seconda della sua posizione, deve il suo splendore alla vicinanza al Sole e alla riflettività della sua atmosfera. Giove, il più grande pianeta del Sistema Solare, cattura l’attenzione per la sua immensa superficie di nubi. Durante la congiunzione, i due pianeti erano separati da una distanza angolare di appena 0°51’, così vicini da poter essere coperti con un dito alzato. Con magnitudini di -4,0 per Venere e -1,9 per Giove, erano facilmente distinguibili anche in zone con lieve inquinamento luminoso, rendendo l’evento accessibile a tutti.
Alessandra Masi, astrofotografa di fama mondiale, ha scelto il Monte Brentoni come scenario per documentare questo evento. Le sue immagini non si limitano a registrare un fenomeno astronomico, ma celebrano l’incontro tra la precisione della meccanica celeste e la maestosità del paesaggio alpino. “Questo scatto è un tributo alla bellezza del nostro pianeta e del cosmo”, ha dichiarato Masi. Le sue fotografie, già premiate dalla NASA, trasformano l’evento in un’opera d’arte che esalta la connessione tra cielo e Terra, rendendo il momento eterno.
La notte del 12 agosto 2025 non ha offerto solo la congiunzione di Venere e Giove. In contemporanea, il cielo è stato illuminato dal picco delle Perseidi, lo sciame meteorico conosciuto come “lacrime di San Lorenzo”. Secondo la NASA, in condizioni ottimali si potevano osservare fino a 100 meteore all’ora, rendendo la notte un’occasione unica per gli amanti dell’astronomia. Le Dolomiti, con il loro cielo limpido e privo di inquinamento luminoso, hanno rappresentato il luogo ideale per ammirare questo doppio spettacolo celeste, consigliato dagli esperti per chi cercava un punto elevato con vista libera verso est.
Non servivano telescopi: Venere e Giove erano distinguibili a occhio nudo o con un binocolo, grazie alla loro intensa luminosità. Gli esperti raccomandavano di scegliere luoghi con poca luce artificiale e una visuale chiara verso est. Al di là dell’aspetto scientifico, l’evento ha assunto un significato simbolico in ambito astrologico, con Venere associata all’amore e alla bellezza e Giove simbolo di crescita e ottimismo, ispirando riflessioni su armonia e speranze personali.
La congiunzione è stata osservata in varie parti del mondo, come a Korla, in Cina, ma lo scatto di Masi nelle Dolomiti ha conquistato un’attenzione speciale per la sua unicità. L’Italia, con le sue località montane come la Colma di Sormano, è stata un punto privilegiato per l’osservazione, come dimostrato anche da altri astrofotografi come Fausto Lubatti. La combinazione del paesaggio dolomitico e della precisione astronomica ha reso l’immagine di Masi un emblema dell’incontro tra scienza e arte.












